Si fa sempre più tesa la situazione nelle carceri romane in questa calda estate 2023. Dopo la maxi rissa di giugno che aveva coinvolto oltre cento detenuti e che solo miracolosamente non aveva avuto gravi conseguenze, due nuovi episodi sono avvenuti nel carcere di Regina Coeli come denunciato dal sindacato Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
Le dinamiche degli episodi
Le dinamiche sono state rese pubbliche dal segretario nazionale per il Lazio del Sappe, Maurizio Somma: «Le due aggressioni hanno visti per protagonisti altrettanti detenuti. Nel primo episodio, il poliziotto era impegnato nella sorveglianza a vista di un detenuto egiziano. Quando ha aperto la cella, il collega è stato aggredito con una lametta che gli ha procurato vari tagli sul collo e sulle braccia ed è stato scaraventato dentro la cella. L’intervento dell’assistente di polizia che si trovava sul piano ha impedito che l’azione del detenuto fosse portata a ulteriori e più gravi conseguenze».
Nel secondo episodio «un altro detenuto ha colpito un agente con un manico di scopa e pugni più volte e sono state necessarie le cure presso il locale pronto soccorso».
Mancano gli agenti
Per il sindacato si tratta di «una violenza folle ed inaccettabile, in cui anche la mancanza di adeguati provvedimenti disciplinari e penali verso i detenuti che alterano l’ordine e la sicurezza interna, aggredendo e ferendo il personale di polizia penitenziaria, è un segnale estremamente negativo. Abbiamo bisogno di personale. Il rischio fa parte del nostro lavoro, ne siamo consapevoli, ma giocare al massacro con livelli di sicurezza che non permettono minimamente di tutelare l’incolumità dei lavoratori non è accettabile».
Il Sappe accusa ancora una volta l’Amministrazione Penitenziaria di scarsa attenzione sulla problematica dei detenuti stranieri che sta rendendo il lavoro della Polizia Penitenziaria sempre più difficile».
La posizione della Regione Lazio
«Violenze, aggressioni, intimidazioni e minacce ai danni degli agenti di polizia penitenziaria non possono essere la normalità delle nostre carceri. Le aggressioni avvenute nei giorni scorsi nel carcere di Regina Coeli, come denunciato dal sindacato Sappe, ci ricordano che c’è ancora molto da fare. Come ha sottolineato il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, non faremo mancare l’attenzione della Giunta sulle condizioni delle carceri regionali: non possiamo ignorare il grido di aiuto di chi chiede di poter svolgere il proprio lavoro con dignità e in sicurezza» ha sottolineato Luisa Regimenti, Assessore al Personale, Sicurezza urbana, Polizia locale ed Enti locali della Regione Lazio.